Vinitaly. L’indagine sull’evoluzione della Fiera
È partito il countdown per Vinitaly 2022: meno di dieci giorni al ritorno a Verona e a quella 54esima edizione che ci riporta immediatamente a un surreale 2020. Un’edizione che arriva con due anni di ritardo – dopo lo stop forzato a causa della pandemia – ma su cui si costruirà il Salone del futuro. In questo arco di tempo, infatti, Veronafiere ha avuto modo di varare il suo nuovo piano strategico, come ha ricordato presidente Maurizio Danese nel corso della conferenza stampa di presentazione: “Dopo due anni di assenza, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni, lungo tre filoni: potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera”. Al centro c’è il rapporto sempre più stretto con le aziende. A 230 di loro, infatti, Vinitaly si è rivolto con un’indagine svolta dall’agenzia di consulenza Roland Berger, per capire quale deve essere l’evoluzione dei prossimi anni.
Per le aziende del campione, la crescita internazionale (74%) è una priorità strategica, seguita dal miglioramento della redditività (52%). Il primo motivo razionale di partecipazione a Vinitaly è acquisire nuovi clienti esteri (83%), mentre le aziende con un fatturato superiore a 10 mln di euro sono più propense rispetto alle altre a partecipare per presentare i prodotti, concludere accordi commerciali e fare networking. “Tra i principali punti di forza evidenziati dagli intervistati” sottolinea il direttore generale Giovanni Mantovani “c’è la presenza di buyer esteri (76%) e nazionali (53%). Quello che ci viene chiesto è, invece, una maggiore crescita internazionale; un’ulteriore riduzione selettiva dei wine lover in fiera; una maggiore diffusione degli strumenti online in favore del b2b; un miglior adeguamento dei servizi logistici della città”. Una città che rimane – a detta degli espositori – simbolo di Vinitaly.
Verona e Vinitaly: investimenti e appuntamenti
“Se Verona è il valore aggiunto di Vinitaly, Vinitaly è il valore aggiunto di Verona” ha esordito il sindaco della città scaligera Federico Sboarina, annunciando che “da oggi parte il Vinitaly dei prossimi decenni. La città ha infatti deciso di investire sulla Fiera di Verona e sulla sua manifestazione di punta lavorando sulle infrastrutture. Da qui ai prossimi anni vedrete una città e una Fiera diversi; arriverete a Verona e in fiera con l’alta velocità, troverete uno dei più grandi parchi urbani a livello europeo e un nuovo casello di ingresso di Verona Sud, che migliorerà la viabilità”. Intanto, però, già a partire da questa edizione – e sul solco di quanto avveniva nelle precedenti – il centro storico sarà animato da un fitto e arricchito calendario di appuntamenti con Vinitaly&The City dall’8 all’11 aprile. L’obiettivo è fare in modo che si abbiano due luoghi distinti per distinte funzionalità: la fiera come arena del business e la città come Fuorisalone dedicato agli amanti del vino. Oltre a masterclass, degustazioni, talk e showcooking, il programma in città prevede anche spettacoli musicali nel Cortile Mercato Vecchio, con nomi della portata di Roy Paci, Joe Bastianich con la band La Terza Classe e Morgan (ecco il programma completo).
Le novità di questa edizione
Ma torniamo al Salone e alla sua agenda, dove quest’anno più che mai entrano a pieno titolo le nuove tendenze. Tra le start up- novità nei 17 padiglioni, fissi e temporanei, ci sarà l’area del “quarto colore del vino” sugli Orange wine. E, a tal proposito, sarà siglata una partnership pluriennale con gli organizzatori dell’Orange Wine Festival di Izola, in Slovenia. Spazio anche ai “MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e agli Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio. Infine, è riconfermata – dopo il debutto nel corso della Special Edition dello scorso ottobre – l’area Mixology, con un ricco calendario di masterclass realizzate in collaborazione con Bartenders Group Italia. Circa 30 i convegni in programma e 76 le super degustazioni che portano la firma anche di Vinitaly: da quella in apertura dei Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso (domenica 11) a quella conclusiva “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”, a cura di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro, per dare voce alla storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese oggi protagoniste di un passaggio generazionale (martedì 12 aprile). A queste si aggiungono le degustazioni nei 4.400 stand delle imprese che, a oggi, hanno iscritto complessivamente oltre 17mila etichette su VinitalyPlus, la piattaforma business di Veronafiere aperta tutto l’anno.
Il ricavato dei wine tasting ai profughi ucraini
Last but not least, Vinitaly sarà l’occasione per incontrare un’ampia platea di stakeholder da ogni parte del mondo. I top buyer già accreditati a Vinitaly da 50 diversi paesi sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa. “Dobbiamo far sì che i nuovi consumatori si avvicinino sempre più al vino” ha sottolineato il direttore generale Ice Roberto Luongo, “per questo quest’anno abbiamo puntato anche su nuove realtà, come quella africana”. Presente in fiera con collettive professionali da Mozambico e Kenya. Non ci sarà, invece, la delegazione russa, in seguito alla guerra in Ucraina che da oltre un mese sta sconvolgendo gli assetti geopolitici mondiali. E a tal proposito, fa sapere il direttore generale Mantovani, “anche Vinitaly vuole fare la sua parte. Motivo per cui il ricavato di wine tasting e masterclass sarà devoluto alle iniziative per l’accoglienza dei profughi ucraini, con la speranza che si arrivi presto a un’intesa di pace”.
9 italiani su 10 bevono vino. L’analisi Vinitaly-Nomisma
Se il ritorno in Fiera sarà pari a quello delle migliori edizioni di Vinitaly, continua a restare altissimo anche il gradimento degli italiani per il vino, come viene fuori dall’indagine “Gli italiani e il vino” dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. Nell’ultimo anno, infatti, l’89% degli italiani ha bevuto vino – dato in crescita rispetto a tre anni fa – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Rispetto al 2019 i consumatori appartenenti a Generazione Z e Millennials (18-41 anni) sono infatti considerevolmente aumentati sul piano numerico (dall’84% al 90%) ma non sulle quantità, mentre rimane invariata l’incidenza dei consumatori della Generazione X (89%, 42-57 anni) e si abbassa la quota dei Baby Boomers (over 57 anni), che perdono il primato della numerosità (non della frequenza al consumo) passando dal 93% al 90%. Se guardiamo al valore, oggi i consumi sono in recupero, ma ancora sotto al valore 2019: 13,8 miliardi di euro nel 2021 contro i 14,8 miliardi del 2019 (nel 2020 si era scesi a 12,4 miliardi, a causa soprattutto alla chiusura dell’Horeca).
I vini più di tendenza
Rispetto a solo 3 anni fa, cambiano anche le tipologie preferite: il trend di crescita più marcato riguarda i consumi di vini mixati – principalmente gli spritz – che incontrano una penetrazione del 63% della platea (vs il 56% del 2019). Incrementano bene anche tutte le altre tipologie, con gli spumanti, i rossi e i bianchi, tutti all’81% (erano al 77%) e i rosati al 63% (vs il 57% nel 2019). I rossi, in particolare, sono lo zoccolo duro degli abitudinari con circa il 60% dei Baby Boomers che lo consuma 2-3 volte a settimana e addirittura 1/3 tutti i giorni. Interessante anche vedere come aumentano i frequent user di vini bianchi tra le donne, mentre quelli di rosé riguardano più gli uomini (66% questi ultimi Vs 61% di donne). “Tra le scelte di acquisto” rivela il responsabile dell’Osservatorio Denis Pantini “vini biologici e sostenibili guidano la classifica con il 27% delle preferenze, seguiti da quelli ottenuti da vitigni autoctoni (22%) e da quelli provenienti da uno specifico territorio (16%) con in testa Veneto, Toscana, Piemonte, Puglia e Sicilia”. Ma il dato più significativo riguarda l’attenzione ai vini low e no alcol, indicati dal 14% degli intervistati. Un trend, quest’ultimo, che vede interessati (soprattutto per curiosità) gli under 50 e le donne. Spostandoci sui canali di vendita, supermecati e iper restano in cima alle preferenze (47,5% gli acquirenti), ma è l’online a crescere di più: la percentuale di chi compra in questa modalità è passata dall’1% del 2019 al 6,1% del 2022.
Vino e salute, il sondaggio di Vinitaly
Consumare vino moderatamente nell’ambito di uno stile di vita sano non fa male alla salute. La tesi – a dibattito in corso sulle politiche dell’Ue e dell’Organizzazione mondiale della Sanità in materia di consumi di alcol e alimentari – è condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani, con solo il 5% che non si trova d’accordo con tale affermazione. È quanto è venuto fuori dal sondaggio dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor: il 59% degli intervistati, tuttavia, vorrebbe essere maggiormente informato e avere in etichetta dei messaggi che invitano al consumo moderato. Alla domanda sul Nutriscore, però, solo 1 consumatore su 10 (13%) sa cosa sia il nuovo sistema di etichettatura a semaforo che potrebbe trovare spazio sugli scaffali italiani ed europei nei prossimi mesi. Bocciata, infine, dal 53% del campione l’ipotesi di aumentare le tasse sugli alcolici, e quindi sul vino, auspicata dal Parlamento europeo. Per il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, intervenuto alla presentazione della 54esima edizione di Vinitaly: “Quella del Nutriscore e del bollino nero per il vino resta un’ipotesi inaccettabile che l’Italia farà di tutto per scongiurare. Va bene dare maggiori informazioni tramite i nuovi strumenti, come ad esempio il Qrcode” ha concluso “ma l’etichetta a semaforo è un sistema di informazione distorta e condizionante”.
Gli appuntamenti di Gambero Rosso
- Degustazione Tre Bicchieri 2022
Domenica 10 aprile | h: 11:30 – 16:30 | Sala Argento | Palaexpo ingresso A2 | Piano -1 | Vinitaly
Partecipa alla degustazione - Presentazione Guida Oli d’Italia 2022
Lunedì 11 aprile | h: 15:00 | Sala Salieri | Palaexpo | Piano -1 | Vinitaly - Presentazione Giorgione Orto e Cucina. Vol. 4 (con Giorgio Barchiesi)
Lunedì 11 aprile | h: 18:30 | Cortile Mercato Vecchio | Verona
Gambero Rosso avrà un proprio stand al PAD 9 Toscana – C16
a cura di Loredana Sottile
Leggi anche > Vinitaly 2022. Intervista al dg Giovanni Mantovani
Questo articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 31 marzo 2022
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