Quando scendi alla spiaggia di Marina Grande, ti basta uno sguardo per avere l’immediata percezione di essere in uno dei centri del bel mondo: Capri. La consueta brulicante vivacità del porto di una piccola isola è animata di taxi colorati, macchinine aperte che attendono i turisti, driver marchiati dai grandi alberghi in attesa dei loro clienti, perfino qualche ristorante: non è difficile avvistare, poco prima dell’ora di pranzo, un van di Zuma, pronto a portare una clientela modaiola ad Anacapri, dove la catena di ristoranti nippo-fusion ha aperto lo scorso anno sulla suggestiva terrazza del Capri Palace Jumeirah. Un po’ discosto, dunque, dalle strade più battute dell’isola, quelle dove le grandi maison internazionali si contendono le vetrine nelle stradine intorno alla piazzetta. È qui che l’alta concentrazione di marchi del lusso può mettere a disagio chi si muove su parametri più umani. Tra chi entra e chi esce dalle boutique con le Oran ai piedi (se c’è un posto in cui sono tutte originali quelle che vedi, quel posto è Capri) e chi vive economie più normali, c’è spazio per tutti qui, basta cercare bene.
Il Sentiero dei Fortini e i panini di Aldo
Sin dall’approdo, dove la Salumeria Da Aldo assicura a tutti un panino ben farcito. Quello che va di più è il Caprese, ça va sans dire, con pomodoro a fette ben condito e mozzarella. Le varianti sono a portata di mano (e di tutti): con prosciutto, tonno, sottaceti, basta prendere il numeretto e farsi ispirare dal bancone nell’attesa che arrivi il proprio turno. 5 euro a panino, una mezza baguette che assicura sazietà per tutto il giorno. Mentre si fa la fila per pagare, meglio dare uno sguardo al frigo e alla frutta esposta, qualunque cosa serva, qui è disponibile al prezzo da terra ferma, o quasi. Tappa indispensabile per chi poi si concede un giro dell’isola in barca, alla scoperta delle molte grotte nascoste, che rappresentano un’imperdibile attrazione: la grotta azzurra, ovviamente (preparatevi ad attendere a lungo il vostro turno per visitarla), ma anche la grotta del corallo, quella del marinaio, la grotta bianca e le altre.
Ce ne sono molte e qualsiasi tour dell’isola le mostrerà con la possibilità di bagni magnifici. La scelta della spiaggia è invece limitatissima, nella rocciosa Capri: c’è qualche beach club d’alto borgo, come quello a un passo dai Faraglioni, ma c’è anche un fazzoletto di spiaggia libera sotto al Faro di Punta Carena, il secondo d’Italia, che offre tramonti incantevoli.
Lo si raggiunge con una bella passeggiata che parte dalla grotta azzurra, nella costa occidentale: il Sentiero dei Fortini. Un bel trekking per chi vuole alternare i bagni al mare a una vacanza più attiva. Per arrivare fino a Punta Carena servono dalle 3 alle 5 ore, che nei mesi estivi possono risultare parecchio impegnative per la canicola che può essere davvero asfissiante. Consigliamo dunque una partenza di buon mattino e una pausa-bagno al Fortino di Mesola. Non manca infatti qualche accesso al mare nel percorso che unisce queste antiche postazioni militari costruite all’inizio del XIX secolo. Partendo dalla grotta azzurra si arriva, dopo appena 300 metri, al fortino di Orrico sulla Punta del Miglio, circa 30 metri sul mare. I cannoni di Orrico incrociavano il fuoco con quelli dei fortini di Mesola (che qualcuno chiama Campetiello, come il promontorio omonimo), e di Pino (il più vicino al Faro di Punta Carena) per allontanare le navi indesiderate.
La frittata e il gelato di Buonocore
L’Isola, però, offre belle passeggiate anche più a ridosso dal centro cittadino. La piazzetta è infatti il punto di partenza per due cammini, uno comincia da via Vittorio Emanuele e passa accanto al Quisisana, storico hotel dell’isola che domina la scena. Poco prima c’è Buonocore, una gelateri che da oltre 50 anni assicura una piacevole sosta. Frequentatissima, negli orari di punta, anche per la cialda preparata espressa che diffonde un invitante profumo dalla vetrina aperta sulla strada. Entrando, però, si trovano anche altre specialità, dolci come mandorlati e nocciolati, ma anche salati, eredità della rosticceria originaria.
Buonocore è infatti considerato il primo street food dell’isola. La piccola vetrina in fondo al locale ospita crocché e crostoni fritti, scarola ripiena, pizzette e grandi frittate al taglio, di pasta ma non solo. Fermatevi per l’occorrente e poi continuate la marcia su Via Camerelle, lasciatevi alle spalle le vetrine luccicanti (non prima di una sbirciatina) e riempitevi gli occhi del panorama che riuscite ad abbracciare con lo sguardo. Continuate fino alla terrazza di Punta Tragara, con l’omonimo hotel e la vista – davvero magnifica – sui Faraglioni.
La via Krupp e la pizza di Enzo Coccia
Tornando indietro si fa ancora in tempo per avvicinarsi di nuovo al Quisisana e scendere verso i Giardini di Augusto, e da lì imboccare via Krupp, riaperta un paio di anni fa dopo la messa in sicurezza. Creata dal magnate tedesco dell’acciaio Friedrich Alfred Krupp, per raggiungere velocemente la sua barca, ormeggiata alla Marina Piccola dal suo hotel (il Quisisana), è un percorso incantevole con rettilinei e tornanti da cui è possibile vedere i Faraglioni, accedere ai sentieri che portano alla grotta del Castiglione e a quella dell’Arsenale.Un percorso davvero spettacolare che offre un’esperienza meno prevedibile dell’isola. Rientrando ci si trova a passare accanto all’hotel Residenza della famiglia De Angelis, simbolo della ricettività alberghiera caprese, con il giardino d’ingresso oggi trasformato in dehors verdeggiante pea Enzo Coccia, patron con i suoi figli Andrea e Marco de La Notizia di Napoli, che ha qui la succursale del suo Vico Pizza & Wine (acronimo per VIncenzo COccia), la pizzeria capitolina in cui ha stretto una sinergia con Salotto 42, cocktail bar romano che anche in questa sede conferma la collaborazione.
Quella di Enzo Coccia, è una delle grandi novità dell’isola in fatto di pizze, insieme all’arrivo di altri giganti del settore come Ciro Oliva (nei locali un tempo sede della storica Gemma) e Franco Pepe (al Jumeirah Capri Palace), segno inequivocabile dell’attrattiva di una proposta più casual ma di alto livello, ma anche dell’evoluzione del comparto, ormai entrato di diritto anche nei contesti più mondani. La proposta di Enzo Coccia attinge a piene mani dal territorio per le materie prime – olio dell’associazione L’oro di Capri (che ha recuperato uliveti secolari ad Anacapri, in particolare lungo il sentiero dei Fortini) e pesce, ma non solo – e per le pizze, ispirate luoghi e ai personaggi dell’isola e della Penisola Sorrentina, come nel caso della pizza con le zucchine, la Nerano. Insalate e piatti freddi sono indispensabile corredo delle pizze, in un contesto simile frequentato da golosi di mezzo mondo.
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