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Tornare a casa. La storia di Alla Casa Vecchia a Pacentro (e dei suoi formaggi)

Alla Casa Vecchia, l’azienda di Pacentro

Lei la chiama la “sindrome di Heidi”, ma quello che è capitato a Virginia Sciore è qualcosa che va al di là della semplice nostalgia di casa dei fuori-sede. La sua è una passione innata, una predisposizione al buono e al bello della montagna, che unita alla capacità rara di saper raccontare un territorio in tutte le sue sfaccettature riesce a creare un progetto unico. Un’azienda agricola, sì, ma non una qualunque: Alla Casa Vecchia è l’espressione d’amore per un borgo, quello di Pacentro, e tutto ciò che di buono ha da offrire. È il frutto di un’educazione familiare, ancor prima che universitaria, alla natura e agli animali; di tradizioni tramandate per generazioni e di uno spirito di iniziativa che accomuna tutti i membri della famiglia. A cominciare da papà Giocondo, che nel 2018 perde il lavoro e si reinventa pastore, rivoluzionando la sua vita. Al suo fianco, mamma Stella, anche lei proveniente da una famiglia di contadini e amante degli animali, proprio come Virginia, appassionata di asini, “con cui vorrei presto creare dei percorsi e dei laboratori”.

Scopri la storia de Alla Casa Vecchia a Pacentro

La famiglia Sciore de Alla Casa Vecchia

Ma procediamo per gradi. Mentre Giocondo si rimbocca le maniche per rimettersi in gioco, Virginia torna da Bologna, dove studiava produzioni zootecniche e controllo della fauna, “una facoltà a metà tra veterinaria e agraria”. Le manca la sua Majella, la vita di campagna, così decide di rientrare a casa e intraprendere un corso di guida ambientale, “proprio per poter trasmettere l’amore per la mia terra”. L’idea è quella di una fattoria multifunzionale, “in grado di auto-sostenersi e mostrare agli altri ciò che da sempre vedo nelle montagne”. Tutto il potenziale di un territorio dalla ricca biodiversità, per certi versi ancora sconosciuta. È una storia d’amore quella di Virginia, e come tutte le grandi storie è fatta anche di coincidenze e segni del destino. Una volta tornata a Pacentro, si ritrova a prendere in mano il nuovo lavoro del padre, fermo per via di un incidente al braccio. È allora che Virginia si specializza nella produzione di formaggio, “una tecnica appresa dai miei nonni e dai miei genitori”.

I formaggi caprini

Oggi sono diversi i latticini realizzati da Alla Casa Vecchia, prodotti con il latte di oltre 150 capre: ricotta, semi-stagionati classici, caprini freschi e anche un formaggio ultra-stagionato, “che qui si usa grattugiato sulla pasta o sulla polenta”. Ci sono poi gli erborinati, come il blu di capra a crosta fiorita, e gli aromatizzati, “che sono quelli più apprezzati, in particolare il caprino con la mentuccia spontanea che cresce sotto i nostri uliveti”. Fondamentale nella produzione dell’azienda, l’utilizzo dei prodotti del territorio e l’attenzione alla stagionalità, “il formaggio lo facciamo solo dalla primavera all’autunno inoltrato, mentre i salumi in inverno, proprio come impone la tradizione pacentrana”.

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I salumi e gli itinerari del gusto

A proposito di salumi: ci sono anche dei maiali in fattoria, con cui si realizzano diversi prodotti, ma quello di punta resta la salsiccia di fegato pacentrana, “lavorata con una percentuale di fegato impastata con peperoncino e aglio rosso di Sulmona. Un concentrato di sapore!”. Non mancano alberi da frutta e ulivi, “ma la produzione è piccola, perlopiù per il consumo familiare”. Per acquistare le bontà de Alla Casa Vecchia ci si può recare direttamente in azienda, “per il momento distribuiamo solo ricotta fresca in alcune botteghe della zona”, ma per assaggiare e scoprire meglio i prodotti è consigliabile partecipare a uno degli itinerari del gusto organizzati da Virginia, che lavora ancora come guida ambientale e fa parte di una cooperativa di servizi turistici, La Stella Alpina. Insieme a una collega, costruisce percorsi incentrati sul patrimonio enogastronomico di Pacentro, con tanto di degustazione di formaggi e specialità dell’azienda.

Progetti futuri

Niente ospitalità per il momento, “ci saranno presto delle novità, ma per ora preferisco non svelare nulla”, mentre la cucina è adibita solo alle degustazioni organizzate. Nessun piatto elaborato, ma ricette tradizionali in grado di esaltare i prodotti, come la polta, “piatto tipico dei contadini fatto con cavoli, fagioli e patate”. L’emergenza sanitaria ha interrotto per un po’ gli itinerari ma Virginia è pronta a ricominciare: “Prima della pandemia avevamo organizzato con la cooperativa una mostra fotografica con scatti dei pastori degli anni ’70 confrontati con immagini moderne, proiettando poi un documentario sui pastori da noi Alla Casa Vecchia. È stato commovente”. L’emozione è palpabile in ogni parola: è il sentimento di chi ha deciso di reinventarsi con tenacia e convinzione, lasciando il percorso scelto e tracciandone uno nuovo, con la propria casa come punto di partenza. Alle volte ci vuole coraggio anche per “tornare indietro”.

Alla Casa Vecchia – Pacentro (AQ) – Vico I San Marco – facebook.com/allacasavecchia

a cura di Michela Becchi

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