In Inghilterra, precisamente nella parte sud ovest, esiste un paese che si chiama Westward Ho!
In Canada, invece, c’é un villaggio che ha un nome con due punti esclamativi: Saint Louis Du Ha! Ha!
Per la notte di San Silvestro, caro cliente, hai il mandato cosmico – e anche la licenza poetica – ad essere altrettanto audace.
L’unica notte in cui si può anche dire cin cin
Per esplorare le frontiere della convivialità durante l’ultima cena dell’anno puoi, per esempio, voltare le spalle al bon ton stappando la bottiglia col botto, pronunciando il classico “cin cin” (cosa che non dovresti fare nei restanti 364 giorni) e aggiungergli tutti i punti esclamativi che desideri.
Se vuoi venerare la baldoria e perseguire le misteriose benedizioni del giubilo puoi, addirittura, riprodurre festose sonorità attraverso l’inelegante urto dei calici al momento del brindisi.
Nessuno – neanche il sommelier che governa la sala di un locale fine dining – vi taccerà di cafonaggine (il Capodanno, nel suo significato più intimo, fa rima con “dimenticare”).
Brindate tutti, anche gli astemi
Postilla per gli astemi che hanno tutto il sacrosanto diritto di essere avidi d’allegria: partecipare non significa necessariamente bere. Quindi alzate il calice in direzione dei commensali – afferratelo con tre dita non dalla coppa bensì dallo stelo – guardate tutti negli occhi, esibite un casto sorriso e pronunciate semplicemente “auguri”.
ARTICOLO TERMINATO!
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