in

È morto Quincy Jones, il gigante della musica con una grande passione per il vino

È morto all’età di 91 anni Quincy Jones, celebre produttore statunitense protagonista della scena musicale mondiale nel secolo scorso. Una colonna portante per molti artisti resi celebri grazie alla sua sensibilità, ma anche un grande appassionato di vini che conservava nella sua cantina. Una parte di queste referenze sono state vendute lo scorso inverno dalla casa d’aste Christies.

Il contributo di Jones nella vita artistica americana

La storia di Quincy Jones combacia con quella di un pezzo di storia della musica (e non solo) statunitense: nel ruolo di autore, produttore, compositore e arrangiatore ha stravolto le tradizionali divisioni di genere, intrecciando il pop con il soul il jazz e l’hip hop. Grazie al suo “tocco” magico sono stati sfornati album come Bad e Thriller di Michael Jackson, due degli album più venduti nella storia della musica e grazie al suo disco del 1989 Back on the block ha riunito musicisti come Miles Davis, Barry White, George Benson, Ray Charles, Dionne Warwick regalandoci anche le ultime incisioni in studio di cantanti come Ella Fitzgerald e di Sarah Vaughan. Oltre questo a lui si devono mille altri progetti e produzioni come quella della celebre sitcom televisiva degli anni ’90 Willy, il principe di Bel-Air (negli Usa conosciuta come “The Fresh Prince of Bel-Air”) che ha reso famoso Will Smith.

Dalla musica all’enofilia

Quello che pochi sanno di questo musicista è la sua grande passione per il vino, da gustare e collezionare, tanto che lo scorso anno Christies ha messo all’asta parte della sua collezione per una vendita che ha raggiunto il valore complessivo di quasi un milione e mezzo di euro. Tra le bottiglie italiane vendute c’era una grande presenza di varie annate e referenze di Gaja, ma a far la parte del leone sono stati i grandi rossi da Bordeaux e Borgogna con tantissime annate e referenze di Latour, Lafite Rothschild, Margaux, Mouton Rothschild, Romanée-Conti e molti altre altre bottiglie prestigiose e blasonate. Tra le varie referenze anche quattro bottiglie del 1928 di Château Cos d’Estournel, un Bordeaux di “seconda scelta”. Una passione, quella per il vino, nata dal consiglio di un suo caro amico musicista. Nel comunicato stampa che annunciava la vendita della nota casa d’aste, Jones ha condiviso i ricordi del suo primo viaggio in Europa come trombettista diciannovenne nella band di Lionel Hampton.
«Nel 1953, il grande sassofonista Ben Webster mi prese da parte e mi diede uno dei migliori consigli che un diciannovenne che non aveva mai viaggiato fuori dal paese potesse mai ricevere. Mi disse che l’anima di un Paese si identifica nella sua musica, nel suo cibo e nella sua lingua e che “ovunque tu vada, mangia il cibo che mangia la vera gente, ascolta la musica che ascolta la vera gente e impara 30 o 40 parole in ogni lingua”», dichiarò Jones nel comunicato.

ARTICOLO TERMINATO!

E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande, dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di FOODTOP è al tuo servizio per offrirti un servizio di qualità. Per richieste di collaborazione e di carattere promozionale Contattaci via email. Un saluto dal team di Foodtop!

Gambero Rosso

Written by Gambero Rosso

Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia.

What do you think?

È tornato lo scorbuto e la colpa è dei cibi ultraprocessati (ma soprattutto del carovita)

Trentacinque ristoranti italiani perdono la stella Michelin: ecco chi sono