Oggi tra i più apprezzati e ricercati vini francesi, in futuro merce alla portata di pochissime persone. Sarò questa l’evoluzione dello champagne? La situazione ha del paradossale, se si pensa che nel 2022 il fatturato delle bollicine francesi è arrivato a un record di 6,3 miliardi di euro. Tuttavia, serpeggia un timore condiviso tra le figure di spicco della regione che, vedono le attuali pressioni inflazionistiche come un fattore che ne potrà compromettere il futuro da un punto di vista commerciale, soprattutto per quanto riguarda il Brut Non-Vintage.
Un segnale di allarme va ricercato nel prezzo dell’uva dell’ultima vendemmia, aumentato del 10% rispetto a quella del 2021, facendo rialzare il prezzo base da 6,35 a oltre i 7 euro al chilo andando a incidere notevolmente sul costo finale di produzione di una bottiglia. A questo va aggiunto un aumento del costo della manodopera, dell’energia, dei materiali per il confezionamento e, non ultimo, del vetro che ha visto un incremento del 40%. Si sommano a queste maggiorazioni il costo di stoccaggio delle bottiglie e un incremento dei tassi d’interesse per quei produttori che si appoggiano ai finanziamenti bancari per l’acquisto di uva.
Caro Champagne: aumentano i prezzi
“Il costo di ciò che stocchiamo è il costo dell’uva, che è arrivato a più della metà del totale“, ha raccontato a Drink Business Charles Philipponnat, ceo della omonima Maison. “Se avete un milione di bottiglie in cantina che valgono 10 euro a bottiglia, sono 10 milioni di euro, e se li finanziate all’1% sono 100mila euro all’anno, ma al 3% -tasso d’interesse a cui sempre di più ci si sta avvicinando- sono 300mila euro. Quindi se avete cinque anni di scorte, i costi si moltiplicano e possono consumare tutto il margine di profitto“. Un aumento di prezzo che non ha nulla a che fare quindi con il mero profitto, ma che avrà sicuramente un impatto sulle vendite.
Finora, l’aumento minimo dei prezzi per lo Champagne Brut NV è stato del 10%, ma il timore è che diventi sempre più un lusso inaccessibile e veda gli attuali consumatori cercare alternative più economiche. Il co-presidente del Comité Champagne, David Chatillon ha evidenziato come il mercato francese ha dato le prima avvisaglie di questo infausto scenario. “La combinazione di inflazione dei prezzi e meno promozioni ha avuto un impatto sulle vendite” ha dichiarato a Drinks Business, commentando il calo delle vendite in Francia dell’1,7%.
L’articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 22 giugno 2023
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