Premio Rosso dell’Anno
Il Rosso dell’anno 2023 – conquistato dal Chianti Classico Petrignano ’20 di Dievole – non è solo un premio a un vino impeccabile, ma a “un’idea di vino”: deve portare dentro a un territorio attraverso sapori e profumi di quella (e solo quella, proprio quella) terra. «Nel nostro progetto – spiega Stefano Capurzo, AD del gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards Italia – abbiamo messo al centro l’espressione di un territorio di grande personalità. E per far emergere la sua originalità abbiamo deciso di lavorare più in campo e meno in cantina, affidandoci a tecniche essenziali e di matrice tradizionale come la vinificazione con i raspi. A Petrignano si aggiungeranno altri due Cru: Casanova, dai vigneti più elevati dell’azienda piantati nel 2017 su suoli sabbiosi esposti a nord-ovest e tutto rivolto all’eleganza, e Catignano, da vigneti impiantati nel 2008 e nel 2015 esposti a sud a declinare un carattere più mediterraneo».
È dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso che l’azienda di Castelnuovo Berardenga percorre le vicende del Chianti Classico, ma dopo l’arrivo del Gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards (2012) è come rinata. Dievole, 153 ettari di vigneto biologico tra i 270 e i 420 metri di quota, si trova a Vagliagli: villaggio prossimo a Siena la cui rilevanza viticola è conclamata già dal 1924 nell’atto costitutivo del Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca d’Origine. Un valore riconosciuto anche oggi con il suo inserimento tra le 11 Unità Geografiche Aggiuntive, proposte dal Consorzio del Gallo Nero.
Chianti Classico Petrignano
Il Chianti Classico Petrignano ’20, sangiovese in purezza maturato per 12 mesi in rovere grande non tostato, ha forte carattere e sobria esecuzione: i suoi profumi rimandano al melograno e alle viole, con tocchi silvestri e speziati a rifinitura. In bocca, il sorso è ricco ma non denso, fragrante e vivace, di quelli che ne richiedono subito un altro. «Petrignano è un Cru impiantato nel 2014 – sottolinea Capurzo – si trova nella collina aziendale che guarda la Val d’Arbia, dove i suoi versanti incrociano i terreni calcarei del monte Morello e i sedimenti del Macigno del Chianti: coniuga nel bicchiere l’eleganza proveniente dai primi e la solidità che arriva dai secondi».
In Italia Alejandro Bulgheroni, presidente di Pan American Energy, possiede anche Poggio Landi e Podere Brizio a Montalcino, Meraviglia e Le Colonne a Bolgheri. Fanno capo al magnate argentino anche le realtà viticole di Bodega Garzón (Uruguay), Vistalba, Cruz de Piedra, Pacheco Pereda, Cuesta del Madero e Otronia (Argentina), Château de Langalerie e Château Suau (Bordeaux), Renwood e Alejandro Bulgheroni Estate (Usa), Greenock Farm (Australia).
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a cura di Franco Pallini
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