Promozione dei vini, qualità, ambiente e sostenibilità, lavoro e rispetto dei diritti. Sono i temi contenuti nel documento presentato dall’Italia a 30 delegazioni durante la prima riunione ministeriale Oiv (l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino), a Erbusco (Brescia) nella sede di Ca’ del Bosco, azienda della Franciacorta. «Abbiamo iniziato un percorso che porterà a un documento finale. Oggi, l’Italia ha proposto ai colleghi delle delegazioni internazionali (con 11 ministri, tra cui Spagna, Ungheria, Grecia, Uzbekistan) e all’Oiv, un documento che è stato recepito nelle sue linee guida», che contiene anche il principio del riconoscimento del giusto valore al prodotto vino «in termini di filiera: a partire dagli agricoltori», ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al termine della due giorni organizzata dal Governo italiano.
L’aggressione al sistema vitivinicolo: stop a demonizzazioni
«C’è un’aggressione al sistema del vino – ha sottolineato il ministro italiano dell’Agricoltura – una bevanda a base alcolica ma che non è solo alcol, bensì tanti elementi insieme come l’acqua, i polifenoli, le vitamine che vanno considerati nella loro complessità. L’allarmismo che tenta di demonizzare il vino lo consideriamo non corretto anche se certamente dobbiamo contrastare gli abusi, che possono essere pericolosi per l’organismo di qualsiasi prodotto e quindi anche del vino». Nel documento presentato dall’Italia durante i lavori, sono contenute diverse azioni e sono indicati degli obiettivi, in funzione della produzione di ricchezza e, allo stesso tempo, della tutela delle risorse ambientali. Tra questi, la salvaguardia del sistema agricolo, il mantenimento del territorio con regole rigide sul consumo del suolo e sui disciplinari dei prodotti di qualità, sull’innovazione e sulla ricerca.
La sfida climatica e l’ipotesi dello scambio di varietà
Il Wine ministerial meeting ha affrontato anche il tema del climate change. Ed è stato Luigi Moio, presidente dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, a margine della riunione, a spiegare una possibile novità: «C’è stata una convergenza totale da parte di tutti i 30 Paesi a partire, ovviamente, dalla grande sfida del cambiamento climatico. Per continuare a coltivare uve di qualità, in questo nuovo scenario, lo strumento fondamentale è la vite. E noi disponiamo di quasi 10mila varietà di vite in tutto il mondo e che possono effettivamente aiutare diversi Paesi. Quindi – ha spiegato il professor Moio – potrebbe esserci uno scambio di varietà più adatte a diversi territori».
Vino è asset strategico da difendere
La riunione si è aperta col saluto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Il nostro settore vitivinicolo, uno dei comparti produttivi d`eccellenza del sistema nazionale, uno dei simboli del Made in Italy, è un asset strategico. Abbiamo lavorato per proteggerlo, renderlo più forte, più sostenibile e innovativo. Abbiamo rimesso al centro l`agricoltura e siamo impegnati per garantire che gli agricoltori vedano riconosciuto il giusto prezzo per quello che producono». La premier ha ricordato la scelta governativa di contrastare le contraffazioni e la concorrenza sleale, ma anche l’investimento nelle giovani generazioni: «Perché è dai nostri ragazzi che passa il futuro della nostra agricoltura». Al Vinitaly, in occasione della giornata del Made in Italy (15 aprile), la premier Meloni, il ministro Lollobrigida e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, incontreranno gli studenti degli istituti agrari italiani: «Vanno valorizzati di più rispetto a quanto si è fatto in questi anni, dove spesso sono passati come scuole di serie B», ha dichiarato Lollobrigida.
Le richieste della Spagna
Il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas, intervenuto alla ministeriale Oiv, ha chiesto di rafforzare l’informazione e la trasparenza nelle etichette dei vini. «Recentemente sono entrate in vigore nuove disposizioni comunitarie sull’etichettatura, che prevedono la possibilità di fornire le informazioni nutrizionali e l’elenco degli ingredienti attraverso mezzi elettronici, come il codice Qr, che garantisce flessibilità agli operatori e consente di adattarsi a un mercato che cambia. In questo senso – ha sottolineato il ministro spagnolo – il settore deve sfruttare i vantaggi della digitalizzazione dell’etichettatura, per portare al consumatore informazioni sempre più complete sulle caratteristiche del prodotto».
Verso un futuro documento condiviso
I lavori di questa due giorni organizzata dall’Italia tra Franciacorta e Verona saranno la base di partenza per un documento condiviso sul vino, che i Paesi aderenti all’Oiv saranno chiamati a sottoscrivere. «Si tratta dell’inizio di un percorso verso un documento finale», ha chiarito al termine dei lavori lo stesso ministro Lollobrigida che, sabato 13 aprile, accompagnerà i ministri e i delegati dei Paesi vitivinicoli aderenti all’Oiv al Vinitaly di Verona, per una anteprima alla fiera del vino, con la visita al nuovo padiglione del Masaf e alla tredicesima edizione di OperaWine.
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