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I 2 migliori Terlano Pinot Bianco dell’Alto Adige premiati dal Gambero Rosso con le ricette da abbinare

Il pinot bianco ha fornito per molto tempo materia di discussione per gli ampelografi. La sua genealogia sembra risalire al pinot nero del quale, come il pinot grigio, è una mutazione genetica. Eppure per decenni questo vitigno è stato confuso con lo chardonnay e solo negli anni ’80, fatta ormai chiarezza, è comparso negli albi delle Doc. Originaria della Germania, dove riesce ad esprimere i migliori risultati qualitativi in senso assoluto, quest’uva è diffusa in Alsazia e nelle zone vinicole del nuovo mondo. In Italia è coltivata in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige. I più apprezzati Pinot Bianco sono comunque quelli provenienti dalle zone più vocate del Friuli e dell’Alto Adige, dove il vitigno riesce ad esprimersi, grazie anche alle basse rese per ettaro, come un grande bianco di struttura, morbido e grasso. Adatto alla spumantizzazione, lo ritroviamo nelle cuvée degli spumanti come quelli del Friuli, del Trentino e della Franciacorta.

Tre Bicchieri 2024. I migliori Terlano Pinot Bianco

Qui ci concentriamo sui Terlano Pinot Bianco che hanno ottenuto i Tre Bicchieri sulla Guida Vini d’Italia 2024 di Gambero Rosso. Uno è l’Abtei Muri Ris. 2020 Cantina Convento Muri-Gries, che dopo una sosta in rovere di circa un anno e mezzo, porge al naso un raffinato corredo aromatico di frutto bianco e fiori che si esalta al palato, dove il vino mette in luce sapidità e tensione. Le uve giungono da un singolo vigneto di Appiano a 550 metri.  La minuscola piazza Gries è il simbolo di un quartiere di Bolzano che meno di un secolo fa era un borgo indipendente dedito all’agricoltura. Oggi a testimonianza del tempo che fu oltre all’Abbazia dei Benedettini e qualche palazzo storico c’è il vigneto Klosteranger, poco meno di 3 ettari coltivati a lagrein che rappresentano la massima espressione qualitativa del vitigno bolzanino in casa Muri. La produzione fa affidamento sui vigneti della conca cittadina e sull’ampia piattaforma viticola della zona di Appiano.

L’altro è il Vorberg Ris. 2020 Cantina Terlano che se alla vista è immediato e luminoso, al naso invece è più lento e cadenzato, con il frutto che si manifesta poco per volta contornato da note floreali e una delicata sfumatura minerale. In bocca è pieno e succoso, dotato di un grande allungo. Il vino risulta così in perfetto equilibrio fra materia e tensione. Terlano e Andriano si adagiano su due conoidi uno di fronte dall’altro, quasi a specchiarsi, con il corso dell’Adige e l’ampio fondovalle a dividerli. Nel 2008 le due cooperative più antiche della regione si sono fuse e da allora Rudi Kofler ne gestisce la direzione tecnica, con l’obbiettivo di valorizzare non solo il lavoro dei soci ma anche le peculiarità delle due zone. Le vigne di Andriano sono su terreni di origine calcarea, mentre di là del fiume è il porfido a caratterizzare il suolo. Batteria di vini che impressiona per la continuità qualitativa e stilistica

  • A. A. Terlano Pinot Bianco Abtei Muri Ris. 2020  –  Cantina Convento Muri-Gries
  • A. A. Terlano Pinot Bianco Vorberg Ris. 2020  –  Cantina Terlano

3 ricette da abbinare al Pinot Bianco

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Scritto da Gambero Rosso

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