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Il vino con il migliore rapporto qualità/prezzo secondo il Gambero Rosso

Il punto di forza della Cantina Settecani è una gamma produttiva di «vini attuali, freschi di grande carattere e al contempo pulizia, che possono essere bevuti, con facilità, in abbinamento a piatti della tradizione o alle più attuali cucine etniche e fusion avvicinando molti giovani e neofiti del vino». La filosofia che ci racconta Daniela Vischieri, vicepresidente dell’azienda, è esattamente quella che si riscontra nel Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 7Bio a cui va il premio per il migliore Rapporto Qualità/Prezzo. Al di là della semplice cifra che ne esprime il prezzo, il riconoscimento vuole evidenziare la piacevolezza di un vino unita a un lavoro di produzione certosino che consegna un prodotto conviviale e di grande qualità. Un vino che reca con sé un messaggio preciso: si può trovare un sorso di grande piacevolezza grazie a una produzione attenta anche a un prezzo (meno di 10 euro) alla portata di tutti.

Settecani, quando l’unione fa la forza

L’unione fa la forza, sopratutto quando si ha un obiettivo comune. La Cantina Settecani nasce nel 1923, nell’omonima frazione di Castelvetro di Modena. «Qui un gruppo di 48 viticoltori si unirono fondando una delle storiche cooperative vitivinicole della provincia modenese», racconta Daniela Vischieri. Il patrimonio vitato si trova in zone pedecollinari e collinari, con altitudini che raggiungono anche oltre quota 400 m s.l.m. «Gli appezzamenti hanno esposizioni e suoli differenti con una varietà di condizioni pedoclimatiche che cambiano anche nel raggio di pochi chilometri e ci permettono differenti interpretazioni di Lambrusco Grasparossa».

Un secolo di storia e un percorso di qualità

Oggi i soci sono più che raddoppiati. «A 101 anni di distanza la nostra Cantina riunisce circa 130 soci conferitori, una vera e propria “famiglia di famiglie”, come ci piace definirci, che coltiva 260 ettari di vigneto e raccoglie circa 50mila quintali di uva l’anno». Numeri imponenti che si traducono in una produzione che interpreta diversi vitigni autoctoni: «Primo fra tutti il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro; poi c’è il Pignoletto e, ma ormai marginalmente, il Trebbiano Modenese», spiega Vischieri.
Un secolo di storia, questa di Settecani, su cui si è tracciato un percorso importante: «A partire dalla vigna – afferma la vicepresidente – questo percorso ha portato i soci conferitori, attraverso pratiche di una viticoltura sostenibile e attenta al contenimento delle rese per ettaro, a valorizzare il Lambrusco Grasparossa permettendo così di ottenere una produzione di qualità e che ci ha permesso di distinguerci».

Un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro paradigmatico

Questo Lambrusco Grasparossa di Castelvetro 7Bio ’23 è un vino paradigmatico per quanto riguarda la generosità del frutto rosso che si ritrova sia al naso che in bocca. Muscoloso e fragrante, è un calice che mette in risalto le caratteristiche variatali olfattive del vitigno. La beva è piacevolissima, scorrevole e dinamica, strutturata da tannini levigati e una bocca fresca e dinamica che invita a bere un sorso dopo l’altro, grazie anche a un finale persistente che gioca tutto su ritorni di toni fruttati.

Cantina Settecani – Castelvetro di Modena (MO) – cantinasettecani.it

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