
Se stai cercando informazioni sul Parmigiano Reggiano sei nel posto giusto! Vorresti acquistarlo online ad un prezzo migliore ma sei titubante? Niente Paura! In questo post noi di Foodtop abbiamo analizzato le caratteristiche e le fasi produttive di questo unico ed inimitabile formaggio, simbolo del Made in Italy. Infine scopriremo i migliori parmigiani reggiani da poter acquistare online, e tanti consigli per una scelta ottimale
Parmigiano Reggiano: cos’è e perché è così buono?
Che dire del Parmigiano Reggiano? Un prodotto meraviglioso, unico, apprezzato e invidiato (e imitato) in tutto il mondo, capace di vincere quasi sempre gare e confronti con altri formaggi altrettanto blasonati, anche stranieri.
È uno dei formaggi più antichi d’Italia, probabilmente nato da ricetta etrusca.
Alimento nutrizionalmente perfetto, contiene una percentuale di grassi piuttosto bassa, è uno dei formaggi più altamente proteici, più ricchi di calcio e con il più basso contenuto di colesterolo.
Facile dedurne che rappresenta un alimento d’elezione per i giovanissimi, gli anziani, gli atleti e chiunque venga sottoposto a grossi sforzi. La produzione di questa meraviglia comprende l’intero territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, la zona a sinistra del fiume Reno in provincia di Bologna e la zona a destra del Po in provincia di Mantova.
Come si produce il Parmigiano Reggiano?
Nella lavorazione, tutelata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, è tassativamente obbligatorio utilizzare latte intero raccolto la sera e la mattina, senza fermarlo nelle celle frigorifere o aggiungervi conservanti. Ecco perché nel caseificio non esiste giorno di riposo, né a Natale né a Pasqua, e le giornate iniziano alle cinque del mattino e finiscono alle nove di sera.
La mattina si va nelle stalle a ritirare il latte (questo latte si lavora intero), mentre quello ritirato la sera prima va posto nelle vasche, affinché durante la notte possa affiorare la panna (che l’indomani, separata dal latte, si lavorerà per farne il burro).
Premettiamo che il Parmigiano Reggiano è prodotto dal latte scremato raccolto la sera e da quello intero raccolto al mattino, in parti uguali: da 1 q di latte si ricavano 8 kg di formaggio che, dopo la stagionatura, si ridurranno a kg 6,8.
Nelle enormi caldaie di rame si porta il latte a 26° e (temperatura controllata con speciale
termometro); poi si aggiunge il siero, o innesto, preparato il giorno prima, con una acidità di 30-31° centigradi e di seguilo il caglio in polvere (16-18 grammi per quintale di latte). Dopo 10-12 minuti si ottiene la cagliata, che il casaro romperà con lo spino (speciale attrezzo di acciaio con manico lungo), fino a ridurla in piccoli cubetti, non tanto grossi e uniformi. Adesso bisogna elevare gradualmente la temperatura a 40°-45° C. tanto da lasciar cuocere la forma circa un’ora . Si fa affiorare con la pala e poi, raccolta con un telo, viene posta nella fasciera (ieri di legno, oggi, di resina plastica).
Questa prima lavorazione termina intorno alle ore 9,30-10 di mattina. Nelle prossime due ore le forme vanno rigirate tre o quattro volte finché, verso le 17, si toglie la tela e circa alle 20 si applica la fascia marchiante Parmigiano Reggiano, dove al centro della classica dicitura formata da tanti puntini sta il numero di matricola del caseificio il mese e l’anno. Il mattino seguente per prima cosa si toglie la fascia marchiante e poi si imbrigliano i formaggi negli stampi di ferro per perfezionarne la forma. Dopo due giorni, levato lo stampo, si mettono le forme in grandi vasche adibite alla salatura (salamoia di acqua e sale), lasciandole venti giorni (come dire un giorno per ogni 2 kg di formaggio). Terminata la salatura passano nel magazzino di stagionatura, a riposare e maturare su scaffalature di legno. Sarà cura del casaro, ogni dieci giorni, pulire e ripassare una ad una le forme con una speciale macchina che ne spazzola le pareti e poi ricollocarle rovesciate sull’altro lato.
Anni fa, quando il mercato del Parmigiano Reggiano era in crisi, i formaggi si vendevano dopo quattro o cinque anni. Oggi, invece, quando siamo a dicembre i magazzini si vuotano, le forme vengono acquistate di un anno o poco meno di maturazione, per passare ad altri magazzini di stagionatura o rivendute così fresche, come formaggio da tavola, ma poco adatto all’uso di cucina (grattugiato).
Dobbiamo far notare che nei caseifici di montagna, dove la temperatura climatica è costantemente più fredda, il formaggio stagiona molto più lentamente e quindi ha bisogno di 6-7 mesi in più di maturazione rispetto a quello di pianura.
Altra annotazione: dal latte della sera, che andrà scremato, con 7 quintali di latte intero si ricava mezzo quintale di panna: da mezzo quintale di panna si ottengono 15-16 kg di burro, come dire che da un quintale di latte si produce kg, 1,4-1,5 di burro.
Parmigiano Reggiano: tutela, stagionatura e tipologie
Prima che le forme vengano vendute bisogna attendere la supervisione degli ispettori-saggiatori del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano attraverso un esame chiamato “espertizzazione”. Gli ispettori, con apposito martelletto, danno parere favorevole prima “battendo” le singole forme e poi assicurando tale garanzia con l’apposizione a caldo del marchio del Consorzio, che svolge, tra l’altro, una notevole opera di vigilanza e promuove anche azioni giudiziarie contro coloro che non si attengono alle disposizioni. In funzione della qualità accertata da questa battitura, il formaggio si classifica in “scelto”, “zero”, “uno”, “due”, “tre”. A proposito della stagionatura, in sintesi, questa va da una minimo di 14 mesi, ma più spesso di 2 anni e qualcosa in più. ll tipo “stravecchio” viene stagionato 3 anni, lo “stravecchione” 4 anni.
Parmigiano Reggiano: come scegliere?
Il Parmigiano Reggiano stagionato al punto giusto è giallo dorato; quelli biancastri sono troppo giovani e non hanno carattere.
Scegliete quelli con la crosta intatta, pasta granulosa ed uniforme; all’assaggio non deve essere né amaro, né troppo salato.
Gli italiani attribuiscono grande importanza al taglio, che deve essere provocato irregolarmente, a frattura, tramite l’uso di un coltello con la lama a forma di mandorla. A seconda del periodo di produzione il Parmigiano Reggiano si distingue in “vernengo” (dicembre-marzo); “di testa” o “maggengo” (aprile-giugno), che è anche il più pregiato, quello legato ai foraggi primaverili e “tardivo” (ottobre-novembre).
Parmigiano Reggiano: idee in cucina!
Quando si grattugia il Parmigiano Reggiano, consigliamo di farlo all’ultimo momento, magari portando a tavola l’apposita grattugia, dalla quale lo faremo nevicare abbondantemente sui piatti.
Ideale anche per merende e spuntini, si concede in tutto il prestigio che gli compete soprattutto in cucina, dove tra ripieni e condimenti, insalate e altre preparazioni dimostra quanto sia indispensabile la sua regale presenza.
Così com’è tagliato in consistenti scaglie è ottimo servito come antipasto con un buon aceto balsamico molto invecchiato.
Altra idea per un antipasto: si scalda sul fuoco una padellina antiaderente e in un angolo, tenendo il tegame un po’ obliquamente per il manico, si fanno fondere una o due cucchiaiate di Parmigiano Reggiano grattugiato. Leggermente dorata, questa schiacciatina viene girata e poi appoggiata su un mattarello: si ottengono così delle fragranti gallettine di formaggio, adattissime ad accompagnare un buon aperitivo.
Il Parmigiano Reggiano da tavola è ottimo servito con mostarda senapata di frutta, granelli di uva, cubetti di mortadella, o fettine di prosciutto. Eccezionale fuso a scagliette con il tartufo bianco, nella sublime parmigiana.
Miglior Parmigiano Reggiano online: Classifica (2025)
Il Parmigiano Reggiano potete trovarlo nei supermercati, nelle gastronomie, nelle salumerie etc. Potete trovarlo a pezzi o grattugiato. Ma anche online si possono fare ottimi affari e comprare questo meraviglioso ed unico formaggio italiano a prezzi davvero vantaggiosi.
Noi di Foodtop abbiamo cercato per voi dove poter acquistare il Parmigiano Reggiano online e selezionato i pezzi migliori.
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