Mangiare pochi cibi ad alto tasso glicemico, ovvero gli amatissimi carboidrati raffinati come farina bianca e zucchero, ci renderebbe più belli e attraenti. Ad arrivare a questo risultato un gruppo di ricercatori dell’Università di Montpellier, che si è concentrato su questa categoria di alimenti di cui in Italia, ma non solo, si fa largo uso. La ricerca francese, però, ci tengono a precisare gli scienziati, non ha l’intento di stigmatizzare i carboidrati, ma soltanto di indurre le persone a seguire una dieta maggiormente equilibrata, assicurandosi di assumere il giusto apporto di tutti gli elementi necessari all’organismo, dalle proteine alle fibre, ai grassi e anche ai carboidrati, che comunque non devono mancare.
Meno carboidrati raffinati per essere più attraenti
Negli ultimi anni, infatti, gli alimenti trasformati e raffinati, come il pane bianco, i cereali per la colazione, pasticcini, torte e merendine industriali e persino bibite gassate, sono diventati sempre più popolari e se noi italiani con la dieta mediterranea ce la caviamo abbastanza bene, è vero anche che in altri Paesi, in America prima di tutti, questi alimenti eccedono nella dieta diventando estremamente dannosi.
Lo studio francese pubblicato sulla rivista PlosOne, prova dunque a suggerire che il consumo di carboidrati raffinati potrebbe influire sul nostro potere attrattivo. I ricercatori hanno seguito 104 uomini e donne. Di questi, la metà ha mangiato per tre pasti un menu ricco di carboidrati raffinati ad alto rischio glicemico: colazione, spuntino pomeridiano e spuntino fuori pasto. Gli altri hanno mangiato un pasto a basso indice glicemico.
Se mangi la merendina sei più brutto
Due ore dopo, i partecipanti all’esperimento sono stati fotografati e le loro immagini sono state poi mostrate al sesso opposto chiedendo loro di valutare il livello di attrazione. Risultato? Le persone che avevano mangiato carboidrati raffinati sono state considerate meno attraenti. «L’attrattiva del viso – hanno spiegato gli scienziati – è un fattore importante nelle interazioni sociali e questa sembra proprio essere influenzata dal consumo immediato e cronico di carboidrati raffinati sia negli uomini che nelle donne».
Pasta, pane e dolci addio? Non esageriamo
Addio quindi a pane e cioccolata, al croissant, alla carbonara? Proprio addio no, ma di sicuro sarebbe meglio concentrarsi su altri alimenti meno ricchi di zuccheri e realizzati con farine non raffinate e integrali. Del resto non è proprio una novità che i prodotti raffinati e lo zucchero in grandi quantità, al di là delle calorie, non siano esattamente salutari.
Il radicale cambiamento della dieta a partire dalla seconda metà del XX° secolo, ha portato a sempre più problemi medici: i meccanismi fisiologici legati a un loro consumo eccessivo, infatti, portano all’iperglicemia e all’iperinsulinemia, fattori che è stato dimostrato sono coinvolti nell’obesità, nella resistenza all’insulina, nel diabete di tipo II, nelle malattie cardiovascolari, nel morbo di Alzheimer, nell’ipertensione o nella miopia.
Oltre a questo, però, secondo i ricercatori di Montpellier verrebbero colpiti anche tratti che non rientrano nella competenza medica ma che hanno comunque una grande importanza sociale, come l’attrattività. Gli scienziati ammettono in ogni caso che saranno necessari ulteriori studi per indagare come sono mediati gli effetti della dieta e quali altri tratti somatici potrebbero essere influenzati dal consumo di carboidrati raffinati.
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