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In Sicilia è iniziata la vendemmia 2023, si prospetta tra le peggiori del secolo per quantità

Parte ufficialmente la vendemmia italiana 2023, con il distacco delle prime uve nei vigneti della Sicilia occidentale. Ad aprire, come di consueto, le danze sono state le province di Agrigento e Trapani ma già da subito è chiaro che sarà un 2023 sui generis, dove fino a ottobre bisognerà prestare, mai come ora, la massima attenzione per portare a casa il prodotto.

Sicilia: nell’Agrigentino è iniziata la vendemmia 2023 

La raccolta del pinot grigio (varietà precoce) è partita il 3 agosto. In queste foto, la vendemmia alle Cantine Settesoli, in Contrada Torrenova, nell’Agrigentino. Come fa sapere la stessa cooperativa (6mila ettari e 2mila soci), la lunga fase di maturazione ha permesso di ottenere un buon equilibrio tra zuccheri e acidità, mentre l’ondata di caldo del mese di luglio, con temperature per dieci giorni sopra i 40 gradi, ha portato una leggera disidratazione dei grappoli. Sarà una vendemmia molto impegnativa, come rilevato dal Consorzio della Doc Sicilia, che ha previsto una flessione dei volumi del raccolto 2023 pari al 35%: “Rimaniamo alquanto positivi per il livello qualitativo dell’annata”, ha sottolineato il presidente Antonio Rallo.

Atteso un calo della produzione

Le stime al ribasso dell’Osservatorio Ismea-Uiv-Assoenologi, che saranno presentate ufficialmente a metà settembre, vanno di pari passo con il sondaggio in due puntate – parte 1 e parte 2 – del settimanale Tre Bicchieri realizzato a metà luglio e che, da nord a sud, ha rilevato una flessione generalizzata delle produzioni a Dop (tranne poche eccezioni). La produzione italiana dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri (-14%) contro i 50 milioni del 2022, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo, insieme al 1948, al 2007 e al 2017. La causa è da individuare nella crisi climatica che, fra maltempo e ondate di calore, ha danneggiato i vigneti, con crolli fino al 50% nel Centro Sud facendo segnare, per quelle aree, il peggior risultato del secolo. La qualità, invece, non dovrebbe subire contraccolpi. Situazione difficile anche in Toscana, ma migliora spostandosi verso Nord (colpito da violente grandinate a macchia di leopardo), dove le rese sono stabili o in leggera crescita rispetto allo scorso anno.

Testa a testa Italia-Francia

Se il meteo sarà clemente, per il primato mondiale ci si attende un duello tra Italia e Francia, alle prese ugualmente con un clima impazzito. In Spagna, in anticipo sulla raccolta di almeno due settimane, si stimano 36,5 milioni di ettolitri e un calo dell’11% rispetto a un anno fa. L’Italia vanta 635 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt, con 332 vini Doc, 76 Docg e 118 Igt.

 

L’articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 3 agosto 2023
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