Mai sentito parlare di Upstream? Si tratta di un salmone speciale, unico nel suo genere perché diverso dagli altri; non è un salmone selvaggio e nemmeno un tradizionale salmone d’allevamento.
Il salmone Upstream deriva da un metodo esclusivo, il Sistema di Controllo Distensivo, ed è proprio questo a renderlo incomparabile. Il Sistema di Controllo Distensivo è un metodo sì, ma anche una visione, un modo di fare le cose con impronta sostenibile e naturale.
Un approccio sui generis
Il processo che porta a ottenere il salmone Upstream non ha niente a che vedere con quelli classici usati per i salmoni da grande distribuzione. Prima di tutto, i pesci vengono lasciati nel loro ambiente naturale, dove hanno la possibilità di crescere in mare aperto e in acque altamente ossigenate. Ne deriva una qualità della vita senza dubbio più elevata di quella che può essere assicurata da un mare diverso, per un salmone muscoloso e forte, grazie alla grande libertà di movimento.
Il metodo distensivo si basa dunque sul movimento, ma anche sull’alimentazione dei pesci. Si fa riferimento alla pratica dell’acquacoltura estensiva, che prevede di impiegare unicamente le risorse ambientali al fine di minimizzare per quanto possibile l’intervento umano. Si tratta del migliore esempio possibile di interazione tra la necessità di preservare l’ambiente e l’attività umana. Questa sinergia viene mantenuta in tutti i punti della filiera, e non si scende mai a compromessi. Il salmone Upstream beneficia di un trattamento antistress che comincia in mare aperto e si conclude al momento della raccolta e della lavorazione.
Da una parte quindi c’è una dieta programmata, dall’altra parte la massima libertà di movimento. L’accostamento fra questi due aspetti garantisce un risultato ottimale e assicura grande salubrità all’insegna della leggerezza.
Le norme rigide del sistema di controllo distensivo
Riguardo alla raccolta dei pesci, questa viene effettuata con reti di grandi dimensioni che fanno sì che i salmoni non subiscano traumi e possano continuare a muoversi con facilità. Le regole imposte dal Sistema di Controllo Distensivo sono rigide e puntano sempre al perfetto equilibrio del sistema ecologico, che non viene alterato e che non è contaminato o a rischio di diffusione malattie.
Le caratteristiche del salmone Upstream
Passando al prodotto finito, il salmone Upstream può vantare molte doti, tra cui la presenza di una minore quantità di grassi. Questo grazie all’alimentazione dei pesci, priva di ormoni e di antibiotici, super controllata, affinché il salmone possa acquisire unicamente massa magra. Entriamo più nei dettagli: il regime alimentare viene stabilito in funzione del peso e comprende la presenza di vitamine, di fibre, di minerali, di olio di pesce e di farine. Sono tutti elementi di provenienza vegetale e materie prime marine che assicurano un regime sostenibile, stabile e al tempo stesso sano.
Il salmone si presenta già in modo eccellente, con carni visibilmente sane e sode, e leggere striature, indice proprio della quantità di grassi. La consistenza è perfetta e il gusto delicato, naturale e non artefatto. A dare un valido contribuito a tale risultato sono anche due speciali lavorazioni impiegate per questo salmone pregiato: la marinatura, con sale e zucchero sempre alternati, e l’affumicatura che merita di essere spiegata.
Anche l’affumicatura, infatti, è frutto della filosofia Upstream. Viene eseguita con legno di faggio dell’Appennino di Parma che, a differenza dei legni pesanti del Nord, dà tutt’altra sfumatura al pesce, preservandone la delicatezza e le proprietà organolettiche. Il fumo, del resto, non è un ingrediente!
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