Tra le grandi novità della Guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso c’è una sezione totalmente nuova: la Carta dei Vini Rari. Ma cos’è un vino raro? Quali sono le caratteristiche? Cosa racconta? Procediamo per gradi. Intanto, è un prodotto pensato ed elaborato in una dimensione artigianale. La quantità è particolarmente limitata e per questo di difficile reperibilità. Come filtro abbiamo impostato un limite di 3mila bottiglie per ciascun vino, con pochissime eccezioni legate a espressioni figlie di contesti particolarmente estremi e unici.
I vini rari, ecco come sono stati scelti
La rarità è quindi prima di tutto connessa al numero di bottiglie, ma non solo. Ciò che rende unici e affascinanti i vini rari è il messaggio racchiuso in bottiglia. Le etichette che abbiamo scelto hanno un filo comune: c’è dietro un rischio, uno stacco stilistico, la volontà di spostare l’asticella, di testare il limite. Si sperimenta e s’innova, da un lato, ma non mancano esempi virtuosi che riprendono pratiche del passato, reinterpretandole.
In breve, sono bottiglie capaci di ispirare, proprio come l’alta cucina d’avanguardia che giocando su pochi numeri si concede il lusso di trasformare il cibo in espressioni di cultura, scomponendo idee e proponendo visioni nuove. Tra i nostri vini rari – presenti alla grande degustazione che il Gambero Rosso organizza domenica 13 ottobre a Roma, al Palazzo delle Esposizioni (qui per saperne di più) – trovano spazio singole parcelle di territori ultra-celebrati come denominazioni assolutamente fuori dai radar, c’è chi scommette su lunghissimi affinamenti in bottiglia sui lieviti e chi maneggia strumenti di affinamento validi solo su piccolissimi lotti.
Siamo convinti che questi vini di nicchia meritino uno spazio a sé. Perché conservano un’aderenza speciale con il territorio e con chi lo interpreta. Perché sono spesso punti di partenza o di approdo, perché chi ama il vino come noi cerca nel bicchiere il diverso, l’imprevedibilità, la sorpresa. Per questo abbiamo deciso di stilare un’ideale carta dei vini rari d’Italia, un viaggio all’insegna della curiosità e dell’eccellenza.
Sì, perché i 50 vini scelti sono la punta di diamante dei nostri assaggi, bottiglie da collezionare in cantina, da riportare a casa dopo lunghi viaggi su e giù per la Penisola. Nel nostro racconto abbiamo messo insieme piccolissimi artigiani, vigneron garagisti, ma anche super selezioni pensate da aziende strutturate che in un’ampia e affollata gamma propongono alcune etichette tirate in una manciata di bottiglie.
Un tema importante che emerge dalle nostre selezioni è l’alta quota, sono tanti i vini da vigne coltivate ad altitudini impensabili solo pochi anni fa: dopo alcune prove sperimentali, i risultati sono sempre più interessanti e affascinanti. Abbiamo dedicato particolare attenzione anche ai vini dolci e da meditazione, una tipologia spesso dimenticata dal mercato, ma che racchiude alcune eccellenze mondiali di assoluto valore. Ci piacerebbe ritrovarla sempre più a tutto pasto, magari con abbinamenti salati per accostamenti spesso travolgenti e sorprendenti.
Scopriremo i 50 vini rari nelle prossime settimane, per conoscere una a una le storie dietro alle bottiglie che abbiamo scelto. Nel bicchiere ritroverete quell’unicità che alimenta il sacro fuoco dei veri appassionati: bottiglie da sorseggiare lentamente, da condividere con chi sa ascoltare e mettersi in discussione.
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