Per alcuni è l’annuncio della vita. Sono cinque i nuovi professionisti che hanno ricevuto il titolo di Master of Wine, portando il totale complessivo a 421 in rappresentanza di 30 Paesi. Questo riconoscimento viene conferito a chi dimostra un’estrema conoscenza del vino attraverso un esame a dir poco complesso, racchiuso in tre fasi: esami teorici, pratici e la presentazione di un documento di ricerca. Ogni fase è progettata per valutare una conoscenza completa e approfondita del vino e delle sue molteplici dimensioni. I candidati devono dimostrare competenze avanzate nella degustazione, nella comprensione delle tecniche di produzione e nella ricerca accademica. Solo coloro che superano tutte le prove possono diventare MW e fregiarsi del titolo ufficiale. I nuovi membri provengono da Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia, Singapore e Cina e si uniscono a un gruppo di esperti già affermati nel settore. In Italia, sono tre i MW: Gabriele Gorelli, primo MW italiano dal 2021, Andrea Lonardi, che ha ottenuto il titolo nel 2023 e Pietro Russo, primo enologo italiano a raggiungere il prestigioso obiettivo lo scorso febbraio.
I nuovi Master of Wine
I nuovi Masters of Wine hanno dimostrato esperienza e competenza nelle loro rispettive aree. Neil Bernardi, proveniente dagli Stati Uniti, è Chief operating officer di Colgin Cellars nella Napa Valley e ha un’esperienza consolidata nel settore vinicolo. La sua ricerca si è concentrata sull’impatto sensoriale dei lieviti sui vini spumanti. Tone Veseth Furuholmen, dalla Norvegia, lavora come Senior product manager per il Monopolio Norvegese del Vino. La sua ricerca ha analizzato un tema molto attuule: la mousiness nel vino (l’odoro di stallatico causato da alcuni batteri). Benjamin Hasko, con sede a Singapore, è beverage director per un’importante catena di ristoranti e gestisce anche l’importazione di vini sostenibili. La sua ricerca si è focalizzata sul valore dell’identità sub-regionale a Margaret River, esplorando come i consumatori di Singapore percepiscono questa regione vinicola. Victoria Mason, dal Regno Unito, lavora per The Wine Society e ha accumulato una vasta esperienza nel settore dell’acquisto e della vendita di vini. Il suo documento di ricerca ha studiato i fattori che facilitano o ostacolano l’adozione della viticoltura rigenerativa a Stellenbosch, un tema di crescente rilevanza per l’industria vitivinicola. Infine, Wei Xing, dalla Cina, ha una carriera che spazia dall’educazione al vino alla creazione di contenuti educativi e promozionali. Il suo lavoro di ricerca ha esplorato l’importanza dell’educazione sensoriale nel settore vinicolo, riflettendo il suo impegno per la formazione e la diffusione della conoscenza sul vino in Cina.
Attesa per la prima donna italiana
Il presidente dell’Institute of Masters of Wine, Cathy van Zyl , ha celebrato l’annuncio dei nuovi Master of Wine sottolineando il valore del traguardo raggiunto dai nuovi membri e congratulandosi per la dedizione e il sacrificio richiesti per ottenere il titolo, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito al loro percorso. I nuovi MW sono ora parte di una rete globale di esperti, e il loro ingresso nell’Imw rappresenta un importante riconoscimento delle loro competenze e del loro impegno nel settore. In Italia invece, attendiamo e continuiamo a fare il tifo per Cristina Mercuri, che potrebbe diventare la prima donna italiana a raggiungere questo titolo per completare il poker tricolore.
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