L’ex presidente Donald Trump ha battuto Joe Biden nella corsa ai finanziamenti, vendendo pochi ingressi (ma molto costosi) per una cena in una villa a Palm Beach. I prezzi del biglietto per la raccolta fondi ospitata nella villa del miliardario gestore di hedge fund John Paulson a Palm Beach, partivano dai 250 mila dollari, fino ai 814.600 dollari a testa. Fra i vantaggi per chi contribuiva al livello più alto c’era quello di sedere al tavolo di Trump.
Insalata di indivia e lattuga frisée, filetto al pepe e pavlova con frutti di bosco freschi per dessert: questo il menu della serata. Tra un boccone e l’altro, l’ex presidente ha parlato della produzione di energia, del controllo delle frontiere, della limitazione dell’inflazione, dell’estensione dei tagli fiscali del suo primo mandato, e ha criticato il Presidente Biden per aver spinto le case automobilistiche a produrre più veicoli elettrici.
Il ricavato della serata
Il totale dichiarato dal comitato repubblicano – che non può essere verificato in modo indipendente prima della presentazione dei documenti finanziari della campagna nei prossimi mesi – è 50,5 milioni di dollari, quasi il doppio di quanto raccolto per la campagna del Presidente Biden durante un evento con lo stesso scopo tenutosi a New York il mese scorso. Ma una parte del ricavato della serata repubblicana a Palm Beach andrà al PAC Save America, gruppo di raccolta fondi che ha già speso decine di milioni di dollari per le spese legali dell’ex presidente.
I miliardari invitati a Palm Beach
L’evento in Florida è la prima grande raccolta di fondi per Trump da quando è diventato il candidato presidenziale del suo partito, ed era aperta a soli 117 partecipanti. L’invito è stato spedito a una selezione ristretta di ricchi donatori del partito repubblicano. Fra questi, Robert Mercer e sua figlia Rebekah; il magnate del petrolio Harold Hamm; l’albergatore e imprenditore aerospaziale Robert Bigelow; e il magnate dei casinò Steve Wynn. In lista anche vecchi sostenitori di Trump nella campagna 2016 contro Hillary Clinton e poi nel 2020 quando Trump ha perso contro Biden: Woody Johnson, proprietario dei New York Jets e proprietario della Johnson & Johnson, la senatrice repubblicana Kelly Loeffler (moglie del CEO di Intercontinental Exchange, Jeff Sprecher), John Catsimatidis, proprietario della catena di supermercati Gristedes, più altri ricchissimi che a Trump hanno già regalato milioni in passato.
Il piatto di Trump piange
La cena dei miliardari era stata concepita a fronte dei totali raccolti dal partito repubblicano. Le casse di Trump sono a secco: le spese legali (in aumento) che ammontano ad oggi a oltre 80 milioni di dollari, e la cauzione di 175 milioni di dollari in uno dei suoi processi newyorchesi (più gli altri casi giudiziari, civili e penali) stanno prosciugando le sue risorse. Per ora Trump con la cena a Palm Beach batte record di finanziamenti stabilito dal Presidente in carica Joe Biden.
All’evento di fundraising democratico tenutosi il mese scorso al Radio City Music Hall a New York, a cui hanno presenziato anche i due ex presidenti democratici Bill Clinton e Barack Obama, Joe Biden ha raccolto 26 milioni di dollari, con un metodo completamente diverso da quello adottato da Trump. La cena di Biden era aperta a 5mila persone e il biglietto costava solo 220 dollari a testa (ma c’erano importi aggiuntivi per scattarsi un selfie con tre big). Trump avrà anche battuto Biden nella gara dei fondi, raccogliendo quasi il doppio. Ma Joe Biden resta in testa con 192 milioni in cassa. Quest’anno raccogliere grandi importi sarà più importante che mai: le elezioni a novembre segnano quello che sembra essere il ciclo elettorale più costoso della storia degli Stati Uniti. Buon appetito.
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